Il linciaggio
16,00€
Nell’Italia appena uscita dal secondo conflitto mondiale la pace, quella sociale, era ancora lontana.
È il 1949, anno dei grandi scioperi agrari nella Valle Padana.
Uno degli episodi più cruenti di quell’anno si svolge a Saletta, un paesino poco distante da Ferrara.
Un tragico pezzo di storia che nessuno ha mai voluto scrivere.
2 disponibili
Le lotte contadine nel romanzo di una storia vera
È il 1949, anno dei grandi scioperi agrari nella valle padana. Le radici della protesta contadina, nonché dello scontro col padronato, sono profonde, antiche, e inevitabile e furente è l’impatto. L’Italia è divisa in due e, particolarmente, nella regione rossa per eccellenza, l’Emilia-Romagna, dove più accanite e organizzate sono state le lotte contadine fin dall’inizio del secolo e dove la guerra partigiana ha duramente segnato, e non soltanto ideologicamente, la società. Uno degli episodi più cruenti di quell’anno si svolge a Saletta, un paesino poco distante dalla città di Ferrara, durante uno scontro tra un possidente che aveva ingaggiato numerosi crumiri e i suoi dipendenti.
Un tragico pezzo di storia che nessuno ha mai voluto scrivere.
.
Gian Pietro Testa, giornalista e scrittore ferrarese, ha lavorato in numerosi quotidiani nazionali, tra cui Il Giorno, L’Unità, Paese Sera, per i quali è stato inviato speciale ed editorialista. Ha diretto l’emittente televisiva regionale Ntv, il quotidiano napoletano Senzaprezzo. Dopo aver fondato la Scuola di giornalismo di Bologna, di cui è stato presidente, ha insegnato giornalismo al Carid dell’Università di Ferrara.
Giovanissimo ha pubblicato due sillogi poetiche e un libro di racconti, nel 1976, per Einaudi, il libro-inchiesta La strage di Peteano, con cui ha anticipato di alcuni anni la verità giudiziaria. Del 1980 è invece la raccolta poetica Antologia per una strage, dedicata alle vittime dell’attentato terroristico alla stazione di Bologna.
Tra le altre opere si ricordano: I canti di Focomorto, L’ultima notte di Savonarola, Il muschio del nord, Una notte che la luna era morta, Don Rodrigo: il rapimento di Lucia, La poesia del tempo, Lettera semiseria di un comunista al Signor Dio Ill.mo, Io sono il milite ignoto. Ha vinto numerosi premi giornalistici e di poesia.
.
.
La recensione di www.meloleggo.it
In libreria: Il linciaggio, di Gian Pietro Testa
Cosa c’è all’origine di un fatto di cronaca? E di una protesta? Quali sono le dinamiche che portano al naufragio di ogni mediazione, alla sconfitta del dialogo e innescano la vertigine del conflitto sociale? E quando ciò accade che rapporto c’è tra dimensione individuale e dimensione collettiva? È il singolo che influenza il gruppo o il gruppo che influenza il singolo? E come avviene ciò? A queste e ad altre domande di inquietante attualità tenta di dare di risposta, attraverso il racconto romanzato di una storia vera, accaduta nel 1949, il libro di Gian Pietro Testa Il linciaggio, recentemente ripubblicato da Festina Lente Edizioni.
In un momento storico come quello attuale, dove la crisi della civiltà del lavoro risulta sempre più evidente, dove la precarietà occupazionale porta sovente nei fatti, pur di mantenere un salario, a rinunciare a molti diritti acquisiti, dove una certa burocratizzazione degli organismi di rappresentanza e un pessimismo sociale esauriscono nella solitudine individuale ogni tensione verso un progresso diffuso, tanto da poter far ipotizzare ad alcuni l’imminente fine del sindacalismo, il romanzo che ci ripropone il noto giornalista e scrittore Gian Pietro Testa è uno stimolo di riflessione di inquietante attualità.
Il linciaggio, che null’altro è che versione romanzata di una storia realmente accaduta in un podere della bassa padana nel 1949, infatti, non solo fa luce su un fatto di cronaca e una pagina di storia oggi ai più sconosciuta, ma indaga sulle dinamiche, spesso dagli esiti imprevedibili, che sono alla base di una vertigine di violenza che in un crescendo progressivo arriva a bloccare ogni occasione di dialogo fino all’inevitabile epilogo di sangue.
L’enorme divario delle condizioni sociali tra salariati e datori di lavoro, le diverse prospettive valoriali ed esistenziali di due gruppi sociali che sembrano popolare due mondi lontani e diversi, l’incomunicabilità che porta all’arroccamento e all’incancrenimento delle reciproche posizioni, fanno da sfondo a una vicenda dove Testa, con abilità, narra il complicato intrecciarsi delle singole realtà individuali, il flusso dei loro pensieri, con la dimensione collettiva, sociale, quella dove ciò che rimangono alla fine sono solo i fatti. Pubblico e privato, classe e persona, fatti e pensieri, sono le antinomie del dramma, le facce contrapposte di una stessa medaglia.
In una storia ormai perduta nella memoria ma che, pur in un mutato contesto storico, presenta molte analogie col presente, è così possibile leggere in controluce e rifletter sui rischi di una prospettiva che oggi sembra pericolosamente avvicinarsi.
(aprile 2013)
Autore | Gian Pietro Testa |
---|---|
Titolo | Il linciaggio |
Sottotitolo | Romanzo di una storia vera |
Collana | Narrativa |
Pagine | 128 |
Formato | 14 x 20,5 cm |
Rilegatura | brossura |
Peso | 0.244 kg |