I cavalieri e le vaporiere dell’apocalisse
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Nuovi medioevi e fantascienza post apocalittica.
Una guida per orientarsi in un labirinto culturale creato dal secolo della rivoluzione industriale.
Narrativa, cinema, fumetto, culture giovanili, moda, arte.
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Guida ragionata ai revival medievali e ai tecnomedioevi post-apocalittici
Il Medioevo è di moda. Il cinema, la letteratura di genere, l’arte, partecipano a questo fenomeno revivalistico che guardando al passato ci permette, paradossalmente, di raccontare il presente e di immaginare il futuro. Incapace di attenersi a un programma coerente, la lusinga dell’età di mezzo ha dato luogo a un marasma di visioni distanti e, magari, contraddittorie. L’autore guida il lettore fra nuovi medioevi e fantascienza post-apocalittica, stimolandone la curiosità e aiutandolo a orientarsi in un labirinto culturale che sembra poggiare le fondamenta nei tanti medioevi creati dal secolo del vapore e della rivoluzione industriale, piuttosto che nella realtà del Medioevo storico.
Roberto Roda, studioso di etnografia e antropologia culturale si occupa, fra l’altro, di cultura delle immagini. Coordina le attività di ricerca del Centro Etnografico del Comune di Ferrara. È autore e curatore di numerosi volumi. Fra i più recenti: Eredità del Simbolismo. Etnografie, mitologie, esoterismi, Fanfulla e le brigantesse. Microstorie sull’unità e la disunità degli Italiani.
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Paladini col “chiodo”: l’eredità dei secoli bui tra moda e fumetto
Il casco invece dell’elmo, la tuta attillata al posto dell’armatura: et voilà, non è poi così lontano il medioevo dal futuro, anzi addirittura dal “post-apocalittico”. Che la moda attuale per i “secoli bui” sia inversamente proporzionale alla loro fattuale conoscenza lo dimostra anche una minuziosa ricerca culturale e iconografica compiuta da Roberto Roda – coordinatore del Centro Etnografico del Comune di Ferrara – pubblicata per l’editrice Festina Lente sotto il titolo I cavalieri e le vaporiere dell’apocalisse. L’analisi – dopo aver rammentato che, in realtà, la rinascita medievale fa data fin dall’Ottocento romantico dei Walter Scott e dei Massimo d’Azeglio, senza dimenticare gli affondo “gotici” di Walt Disney e del nazismo – passa in rassegna con acribia maggiore la narrativa, il cinema, il fumetto, la moda e le culture giovanili dell’ultimo dopo guerra.
Le curiosità e gli spunti sono davvero mille: dalle riscritture arturiane di Carlo Sgorlon e Italo Calvino, alle parodie del Brancaleone di Mario Monicelli, alle saghe neo-medievali di tanti cartoon italiani e stranieri.
Un altro capitolo è dedicato a ciò che Roda definisce “tecnomedioevi post-apocalittici”, ovvero alle supposte stagioni “di mezzo” che farebbero seguito a una catastrofica distruzione (per vari motivi: dal disastro nucleare all’invasione aliena) della civiltà terrestre. Qui i secoli bui ammettono tutte le possibili commistioni col moderno e gli eroi in corazza possono volare su bizzarre astronavi o duellare come paladini però con spade laser.
Alla stessa famiglia appartiene la ricercata analogia che la moda punk fa con l’abbigliamento degli antichi cavalieri, almeno così come ora nell’immaginiamo; e il “chiodo”, giubbino di pelle nera stretto in vita come un’armatura, può diventare la divisa del novello Lancillotto, insella a un ferreo destriero questa volta a ruote. Il medioevo non è davvero tanto lontano da casa nostra.
(recensione apparsa su Avvenire il 23 maggio 2013)
Autore | Roberto Roda |
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Titolo | I cavalieri e le vaporiere dell’apocalisse |
Sottotitolo | Guida ai revival medievali e ai tecnomedioevi post-apocalittici |
Collana | Saggi & tesi |
Formato | e-book |