Nessuno dà retta a una povera retta

Che succede se una parola si stanca di essere solo… scritta?

In questo libro le parole pensano, parlano, si emozionano e combinano un sacco di guai!
Cinque racconti sorprendenti ti porteranno in un viaggio nel cuore del linguaggio, dove ogni lettera ha qualcosa da dire:
Fretta vuole fare tutto di corsa, ma nella foga… perde la sua “F”! E ora, che è diventata “Retta”, come farà a cavarsela?
Paura e Fifa temono tutto o quasi, riusciranno a trovare il coraggio per compiere la loro missione?
Sola riuscirà a ritrovare le altre e a capire chi è davvero?
A Scuola non dispiacerebbe un nome diverso — magari “Squola” — ma scoprirà a sue spese che ogni errore può insegnare qualcosa.
Password, dovrà difendersi da un pericoloso virus!

Un libro divertente, originale e pieno di fantasia, perfetto per i bambini della scuola primaria, per chi ama giocare con le parole, ridere, riflettere e imparare senza accorgersene.
✨ Un invito a leggere con curiosità, immaginazione e un pizzico di meraviglia — perché anche le parole, a volte, hanno una storia da raccontare!

Non rischiare di rimanere senza, prenota ora la tua copia!
Spedizioni dal 20/11/25. 

Anna Bosco è logopedista e autrice di libri per l’infanzia. Di origine lucana, vive e lavora a Padova, dove si occupa principalmente di TMF (terapia miofunzionale) presso il Centro Medico Odontoiatrico Clinica Sorriso del Bambino. Da anni affianca alla sua attività clinica la passione per la scrittura e la
didattica. Nel suo lavoro unisce la competenza clinica alla creatività educativa e ha pubblicato numerosi testi per bambini e per chi si prende cura della loro crescita.
Con le parole si diverte:
le cerca, le tasta, le testa,
le butta in una cesta.
Le mesce, le mischia,
le smista e le ributta sulla pista.

Chiara Fabbri Colabich è “un’artista dai multipli talenti. Attraverso le sue arti, sposta il mondo della certezza di sé per aprire nuovi spazi di libertà.
Disegnatrice, colorista, creatrice… e ’patafisica sviluppa numerosi progetti e partecipa anche a progetti collettivi per mettere in discussione l’ovvio”.