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Ricordi di viaggio

Ricordi di viaggio

16,00

In questo libro, scritto e disegnato a più mani, si è dato spazio alla capacità di vedere un lato positivo anche nella disavventura turistica, se si affronta l’imprevisto con un sorriso.
Realizzato in collaborazione col Ctg (Centro Turistico Giovanile) e Cesitus (Centro Studi e Iniziative di Turismo Sociale Sostenibile e Solidale).

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Resoconti umoristici di viaggi, vacanze, avventure varie & C.

Viaggiare è certamente una delle esperienze più belle. Ogni viaggio è occasione di incontri e di avventure, avventure alla scoperta di luoghi, culture e persone. Per questo i momenti del viaggio sono memorabili, sono cioè quelli che poi si ricordano e si raccontano di più agli amici. Ma l’incontro, la scoperta, possono rivelare aspetti imprevisti, tanto imprevisti da scardinare l’ordinarietà del quotidiano ed è qui, negli inciampi degli eventi, che può uscire allo scoperto il naturale umorismo della vita.
La capacità di mantenere accesa la curiosità, di sapersi ancora stupire, di guardare il mondo con occhi nuovi, di riscoprirsi protagonisti di una storia che, al di là di ogni età, diventa avventura, sono il significato vero e più profondo del viaggio, che per questo, per essere tale, non necessita né di grandi distanze da percorrere né di grandi mezzi economici o di particolari competenze.
In questo libro, scritto e disegnato a più mani, si è allora cercato di dare spazio non tanto al racconto di itinerari mirabolanti o esclusivi, ma alla capacità di vedere un lato positivo anche nella disavventura turistica, alla capacità (oramai rara tra gli uomini d’oggi) di non prendersi mai del tutto sul serio e di affrontare anche l’imprevisto con un sorriso.

Gli autori:
Elisabetta Amoroso, Roxana Anton, Carla Paola Arcaini, Marcella Bianchi, Luciano Caratto, Alessandra Carloni, Simone Cerri, Cristina Chinaglia, Mirko Cusmai, Mirta De Riz, Luca Ghetti, Damiano Giachello, Catherina Gynt, Nuccia Isgrò, Alfio Leotta, Massimiliano Martorelli, Gian Paolo Masieri, Rita Mazzon, Mario Menditto, Mariagrazia Nemour, Pietro Rainero, Roberto Salvetti, Francesca Sigilli, Pier Giorgio Viberti.

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C’è molto da ridere. Cronache da “Ricordi di viaggio ”

Se pensate che, complice il non fausto momento, nel nostro disastrato Paese non ci sia niente, ma proprio niente da ridere anzi, beh, vi sbagliate. Anzi, vi sbagliate di grosso; prova provata l’incontestabile successo di “Ricordi di viaggio”, primo concorso nazionale di letteratura e disegno umoristico sul tema del viaggio, perlappunto. Svoltosi a Ferrara, in una domenica di fine settembre talmente splendida da sembrare fatta apposta per far dire alla gente sui treni che questo settembre è il più bel settembre di tutti i tempi, dia retta a me che di settembri non faccio per vantarmi ma ne ho visti di tutti i colori nella mia vita. La sede in realtà non era Ferrara città, bensì l’ospitalissima sede del Museo della civiltà contadina di San Bartolomeo in Bosco, alla presenza del padrone di casa Pier Carlo Scaramagli, dell’inarrivabile Maria Roccati organizzatrice tuttofare del museo, di un folto nonché partecipativo pubblico (che fa sempre un bel vedere) e di una turba scatenata di autori, colà letteralmente fiondatisi -non senza difficoltà, dal momento che San Bartolomeo non è esattamente l’ombelico del mondo e i navigatori meno attrezzati, avete presente quegli sbalorditivi gioiellini dell’elettronica moderna che ti portano nel punto preciso esatto del globo terracqueo in cui ti devi recare, ad un certo punto sono andati in bambana: al prossimo incrocio fra cento metri vai un po’ dove ti pare, che qui non ci capisco più un piffero- dai quattro punti cardinali dello Stivale, sottoponendosi di buon grado a una stracavata di centinaia di chilometri all’unico scopo di dimostrare alla minuscola porzione di umanità presente in sala che con il talento e l’intelligenza si può sopravvivere e benissimo anche a questi tempi di magra, a dda passà ‘a nuttata, essendo i premi costituiti da pergamene e libri, cioè a dire oggettistica che non va più tanto di moda nell’Italia degli ultimi decenni: Sarno, Padova, Torino, Pavia, Savona, Roma, Belluno, Milano, Brescia, Genova, Verona, Ancona, Santa Maria Codifiume, curiosa espressione geografica, per dirla col Metternich, a una manata di chilometri dalla sede del premio, che può vantare la presenza stanziale dell’amico Luca Ghetti, disegnatore, illustratore e trompl’oeilista talmente di vaglia da aver vinto l’ambìto primo premio della sezione disegno dopo aver sbaragliato l’agguerrita concorrenza, tra gli altri, della giovanissima, timidissima e carinissima Marcella Bianchi di Verona e del veterano collaboratore fisso di famose riviste di enigmistica Alfio Leotta da Ancona, al quale il vostro cronista ha astutamente scroccato (con la scusa di farlo vedere al pubblico) il disegno originale del suo celebre omino con gli occhi a palla, conosciuto da decine e decine di migliaia di lettori di tutt’Italia col nome di ‘omino con gli occhi a palla’.
Nel vivace meriggio autunnale si sono rincorse una via l’altra inflessioni dialettali che ti davano il piacevolissimo senso di un paese unito se non altro sulla cultura, anche la letteratura umoristica essendo cultura nel senso pieno del termine. E così ecco passare sotto la lente deformante della satira la variegata fauna della metropolitana dde Roma, il viaggio indimenticabile (e ti credo) di una diciottenne neopatentata su Fiat Cinquecento – la scatoletta di sardine di cinquant’anni fa, non la scatola di tonno dei giorni nostri – con allegro seguito di padreapprensivo-madre-sorella-bagagli belli stipati nella scatoletta di cui sopra, il dialogo surreale fra due emigranti un po’ speciali che una volta tanto percorrono a ritroso il canale di Sicilia, dall’Italia all’Africa, una volta tanto senza le tragedie intollerabili che accompagnano il viaggio inverso direzione Lampedusa che per un attimo, un attimino solo, lambiscono le nostre coscienze in attesa della tragedia successiva. E treni come carri bestiame ricolmi di passeggeri come bestiame da carri, pittori strambi che vagolano nottetempo in castelli diroccati, pedalate in bici per la Bassa ferrarese, traumatici viaggi a Parigi, la vera (?) storia del Titanic, un viaggio di nozze indimenticabile (ma non per quello che ci si immagina, non so se ci siamo capiti), inquietanti compagnie aeree a prezzi stracciati.
Tutti bravi bravissimi sul serio. Con una menzione particolare per Rita Mazzon, la poverina della Cinquecento, prima classificata per il racconto breve, e Carla Paola Arcaini, poetessa fautrice di un viaggio davvero speciale, quello dentro se stessi: “Viaggio alle porte dell’anima… almeno una volta nella vita”. Di Luca Ghetti s’era già detto.
Organizzazione impeccabile del Centro Turistico Giovanile, degnamente rappresentato da giovanili membri dell’associazione dei primordi, nata nel ’49, vedete un po’ come passa in fretta il tempo. E del Ce.S.I.Tu.S., organismo
che si propone lodevolmente di promuovere il turismo delle tre esse. Che non sono il sole-sabbia-sesso dei nostri ormai lontani tempi ma stanno per socialità-sostenibilità-solidarietà, peccato. Il tutto sotto l’alto patronato di Marco Mari, editore di Festina Lente Edizioni, giovane casa di produzione libraria attiva a Ferrara, che ha raccolto i lavori premiati in un bel volume dal titolo “Ricordi di viaggio”, in vendita come suol dirsi nelle migliori librerie, ma anche in quelle così così e su internet, perché i libri, coi chiari di luna che corrono, vanno venduti in tutti i posti dove si può.
Copertina accattivante assai, contenuto idem con patate, un cimelio storico da vendere a peso d’oro quando si celebrerà in pompa magna la cinquantesima edizione, campa cavallo & auguri davvero di cuore.
Andrea Poli
(La pianura, 2013, n. 3)

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Autore

AA. VV.

Titolo

Ricordi di viaggio

Sottotitolo

Resoconti umoristici di viaggi, vacanze, avventure varie & C.

Collana

Piccola Biblioteca del Sorriso

Pagine

112

Formato

14 x 20,5 cm

Rilegatura

brossura

Peso 0.198 kg